La Cassazione conferma le condanne per la strage di Vittoria

La quinta sezione della corte di Cassazione ha rigettato i ricorsi di Carmelo Bilizzi Carmelo e Gianluca Gammino, confermando la condanna a 12 anni ciascuno, emessa l’anno scorso dalla corte di Assise di Appello di Catania.
Si conclude così definitivamente il terzo processo a carico dei responsabili della strage di Vittoria. All’udienza erano presenti per le parti civili: l’avv. Enrico Schembari per il comune di Vittoria, l’avv. Daniele Drago per i parenti delle vittima Motta, e il sottoscritto in rappresentanza di 14 parti civili dei familiari di Ottone, Salerno e Nobile.
Era importante, e su questo ho insistito nella difesa depositata con comparsa scritta conclusionale in Cassazione, che i concessi benefici della legge sui pentiti non vanificassero il senso della pena nei confronti di efferati assassini che erano già stati condannati alla mite pena di dodici anni e volevano che tale condanna venisse ulteriormente ridotta a sette. Avrei ritenuto un vero insulto alle vittime questa ulteriore riduzione di pena e quindi considero positivo che la Cassazione abbia rigettato le loro richieste ed abbia confermato almeno la pena a dodici anni di carcere.
Queste ultime due condanne, ripeto troppo miti per due pluriomicida anche se collaboranti – e molto ci sarebbe da riflettere sull’eccesso di premialità di cui a volte godono per la legge sui pentiti – si aggiungono a quelle per ergastolo già comminate nei precedenti processi ai vari Piscopo, Mangione, La Rocca, Emanuello.

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